My positivity challenge: Little good things/Piccole cose belle - Weeks 1&2

L'anno scorso, proprio di questi tempi, iniziavo la sfida dei 100 Happy Days, l'iniziativa consistente nel fotografare quotidianamente, per 100 giorni di fila, qualcosa che ci ha resi felici e condividerlo sui social network utilizzando l'omonimo hashtag. Un'idea che ho trovato, fin da subito, adorabile nella sua semplicità: siamo sempre così presi, così di corsa, così abituati ad avere tutto e subito da dare per scontate cose che non dovrebbero esserlo. Come spiega Dmitry Golubnichy, ideatore della challenge, l'intento è aiutarci a riconoscere la giusta attenzione alle piccole cose che abbelliscono le nostre giornate per affrontarle con ottimismo ed entusiasmo.

La sfida ha riscosso un successo enorme, conquistando centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo, ma pare che ben il 70% di chi vi ha partecipato abbia mollato prima dello scadere dei 100 giorni. La motivazione dichiarata? Mancanza di tempo.
Ebbene, lo ammetto: faccio parte anch'io di quel 70%, biasimevole e indolente ma non irrecuperabile. Perché ho mollato? Trovo che il tallone d'Achille di questa sfida sia la sua forma, ovvero la necessità di fotografare ciò che ci rende felici. Molte delle piccole gioie quotidiane sfuggono alle immagini perché intangibili, o semplicemente perché ci sono momenti che siamo troppo impegnati a vivere per fermarci ad immortalare e che solo le parole sono in grado di trasferire e fissare a posteriori. Chiedendomi quali fossero le cose di cui mi sentissi grata, a fine giornata, mi ritrovavo quasi sempre a pensare al bacio della buonanotte, al sorriso di un passante, alla speranza per un nuovo progetto, al sapore di un muffin al cioccolato diviso con un amico, ad una canzone appena scoperta che mi era entrata dentro come fosse stata scritta apposta per me.

La fotografia è sicuramente un mezzo potente, ma non esaustivo. Per questo vi propongo la mia versione della sfida: un diario di piccole cose belle senza una forma prestabilita. Una sorta di agenda che raccolga immagini, ma anche parole, video, musica: ispirazioni di ogni genere. E poiché sono convinta che la cadenza giornaliera non aiuti - fa un po' troppo compiti per la scuola, non trovate? - ho scelto di darmene una più morbida, diciamo elasticamente settimanale.

Cominciamo?




1) Il weekend trascorso a Caserta dalla mia famiglia insieme alla mia dolce metà.
La gioia di tornare a casa a respirare il calore della famiglia e di condividere i luoghi del cuore con una persona speciale. Nonno che rispolvera i vecchi 33 giri di Frank Sinatra e che mi insegna a ballare come si faceva una volta, emozionato come un bambino; nonna che lo prende bonariamente in giro per non farsi scoprire visibilmente commossa. Zia che mi svela che sta riempiendo un diario con le foto dei miei momenti più importanti, fin da quando sono nata. Eleonora, la cuginetta che per me è come una sorella, che ora mi parla del ragazzo che le piace ma che per me è ancora la cucciola dai riccioli biondi a cui ho insegnato a camminare.
E poi la città, vivacemente moderna ma a tratti squisitamente naif, che si mantiene a misura d'uomo resistendo all'impulso di omologarsi alla pervasiva indifferenza e alla frettolosa approssimazione delle metropoli come Milano. La città che è la tipica città del Sud: calda per il sole ma soprattutto per le persone che la popolano, caciarone e colorate, piene di storie da raccontare; profumata di quel profumo buono di autentico. Se è vero che lo stimolo di scoprire nuovi posti e nuove culture è nutrimento per la mente, è pur vero che anche nei luoghi che conosciamo da sempre possiamo scoprire qualcosa di nuovo, se osserviamo con attenzione cambiando prospettiva. Per me questo cambio di prospettiva è avvenuto tramite l'incontro con la fotografia, tanto inaspettato quanto piacevole. Prossimamente un post in cui vi porto alla scoperta di questa incredibile città.

Little Good Things




2) Primavera.
Su questo punto ho già speso abbastanza parole qui, perciò non mi dilungo... Per una volta lascio parlare le immagini.

Little good things - Flowers

Little good things - Flowers

Little good things - Flowers

Little good things - Flowers


3) Prendersi cura di sé.
Non sono mai stata una salutista, proprio no. Sono sempre stata pigra, adoro mangiare (soprattutto i dolci) ed ogni qualvolta mi trovi davanti quei video che propongono ricette light appetibili mi chiedo perché diavolo uno dovrebbe scegliere di mangiarsi uno yogurt ai cereali invece di una bella fetta di torta al cioccolato.
Eppure quello che vedete qui sotto in foto è proprio uno yogurt. E sì, quelli affianco sono biscotti integrali e fragole, senza nemmeno una puntina di zucchero o di panna. 
Mi duole ammetterlo, ma avevano ragione i romani: mens sana in corpore sano. Prendersi cura di sé è fondamentale ed è vero che il benessere psicologico non può prescindere da quello fisico - anche se noi "intellettuali" allergici a qualsiasi tipo di attività fisica e irrimediabilmente innamorati della cucina mediterranea vorremmo far finta che non fosse così. 
Ascoltare il proprio fisico, mangiare sano, evitare gli eccessi, e più in generale ritagliarsi dei momenti per coccolarsi, fossero anche solo dieci minuti per la skincare prima di andare a dormire. Piccoli gesti in grado di cambiare radicalmente le nostre giornate, provare per credere.

Little Good Things

Little Good Things - Skincare



4) Un regalo inaspettato.
I doni che rendono più felici sono quelli inattesi. La settimana scorsa ho ricevuto una bellissima sorpresa: una ragazza molto dolce e dotata di incredibile talento mi ha fatto questo ritratto ispirandosi ad una mia vecchia foto. La somiglianza è pazzesca, sono proprio io in ogni dettaglio - gli occhi, le labbra, il naso... Eccezionale. 
Ancora una volta mi scalda il cuore constatare come questo blog, la pagina Facebook e il canale YouTube mi diano la possibilità di costruire legami con persone lontane, che dal vivo non ho mai visto ma che imparo a conoscere grazie agli interessi in comune. Legami che, pur non essendo "fisici", sono veri e reali e superano la barriera asettica della virtualità. E' per questo che ho aperto il blog: la scrittura, di per sé, non è comunicazione, ma lo diventa se condivisa, se acquisisce la necessità di farsi veicolo per arrivare in altri luoghi e in altre menti. E non c'è nulla di più soddisfacente che vedere le proprie parole giungere a destinazione.




5) Giornata Mondiale del Jazz.
Il bello di una città come Milano è che non ci si annoia mai: ovunque ti trovi, in qualsiasi momento dell'anno, sai che ci saranno sempre cose da fare, persone da incontrare, posti da scoprire. Non è vanità quella dei milanesi, quando dicono che a Milano c'è tutto: è puro realismo.
Ma la cosa ancora migliore è che Milano offre sempre delle alternative. Mentre migliaia di persone affollavano Piazza del Duomo per assistere al concerto di inaugurazione di Expo 2015, la notte del 30 aprile, io festeggiavo un'altra grande ricorrenza: la Giornata Mondiale del Jazz. La serata di concerti gratuiti di allievi ed insegnanti organizzata dal Conservatorio di Milano è stata una splendida opportunità per avvicinarsi ad un genere che conoscevo poco, ma che trovo estremamente affascinante nella sua sofisticatezza. Gli ensemble che si sono alternati sul palco hanno dimostrato che il jazz non ha nulla da invidiare alla musica colta tradizionale - il che, detto da una pianista classica, ha un certo peso - e hanno regalato ai presenti una serata all'insegna della scoperta e del viaggio, tra atmosfere leggere e impalpabili, raffinate ed eleganti, in grado di conquistare persino gli ascoltatori più esigenti. Un'esperienza assolutamente da ripetere.


6) La pizza napoletana.
Anche in questo caso, ogni descrizione sarebbe superflua e assolutamente inadeguata a rendere la meraviglia delle immagini...

Little Good Things - Pizza napoletana



7) La Milano Vintage Week. 
Una splendida giornata trascorsa alla Milano Vintage Week, la fiera dedicata al vintage di qualità dove acquistare abiti, accessori e arredi d'annata.
Ho respirato un'atmosfera unica. Ogni oggetto esposto raccontava la sua storia, che è poi anche quella della sua epoca, trasformando ogni acquisto in un'esperienza emozionante e suggestiva ben diversa dallo shopping moderno cui siamo abituate, impersonale ed "asettico".
La mostra è stata un tuffo nel passato, un omaggio alla cultura e alla storia del costume italiani. Un'occasione imperdibile per viaggiare nel tempo e trovare spunti per costruire, aggiustare o arricchire il proprio stile.
Tra le cose che ho apprezzato maggiormente, il fatto che tra gli espositori si trovassero oggetti per tutte le tasche, l'ingresso a soli 3€ e - soprattutto - la presenza di un intero angolo beauty in cui era possibile provare un trucco ed un'acconciatura retrò e l'applicazione dello smalto semi permanente sulle mani, tutto gratuitamente. Io ho comprato un paio di splendidi occhiali da sole degli anni '80 e mi sono fatta applicare lo smalto color fragola - che però sfortunatamente, mi è durato solo una decina di giorni.

Milano Vintage Week 2

 Milano Vintage Week 3 

Milano Vintage Week 1


Milano Vintage Week 6

Milano Vintage Week 4

Milano Vintage Week 5

Milano Vintage Week 6


8) Tornare a registrare video.
Tornare su YouTube è stato un po' come tornare a casa. Scegliere la location per il video, prendere Reflex e cavalletto, registrare il filmato e poi montarlo scegliendo ogni singola inquadratura, l'intro e l'outro, la colonna sonora, le parole da accompagnare: ogni passaggio mi diverte e mi emoziona, così come ricevere i vostri feedback ed interagire con voi. Grazie a tutti coloro che sono stati felici di rivedermi, e a chi mi ha dedicato del tempo pur non conoscendomi. Vi lascio il video nel caso voleste vederlo:



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Happiness is real only when shared.
Quali sono state le vostre piccole cose belle delle ultime settimane? 





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